LeRoi Jones è stato uno scrittore statunitense, il cui nome africano è Imamu Amiri Baraka. Interprete appassionato della cultura afro-americana, si è rivelato con il saggio Cuba libre (1960, nt). Ha pubblicato opere di poesia (da Prefazione alla lunga lettera di un suicida, Preface to a twenty volume suicide note, 1961, nt e Il predicatore morto, The dead lecturer, 1964, a Rivoluzione africana, Afrikan revolution, 1973, nt e Reggae o no, Reggae or not, 1981, nt); il romanzo breve raffinatamente sperimentale Il sistema dell’inferno dantesco (The system of Dante’s hell, 1965, nt) e drammi ideologici e didattici, esemplari di un «teatro nero», quali Dutchman (1964), Il cesso (The toilet, 1966), e La nave negriera (Slave ship, 1969, nt). Ma è noto soprattutto per i suoi saggi Il popolo del blues (Blues people, 1963), anatomia sociologica dei neri americani attraverso l’evoluzione del jazz, e Musica nera (Black music, 1967, nt). Esponente di spicco del nazionalismo afroamericano che faceva capo a Malcolm X e poi alle «Pantere nere», più tardi attratto dalla visione marxista della condizione razziale, ha sancito nel mutamento del suo nome in quello africano di Imamu Amiri Baraka il vigoroso impegno politico e la convinzione − condivisa dalla «New Black Aesthetic» − che l’arte debba avere un ruolo strumentale nell’affermazione dell’identità etnica. Per anni arroccato su posizioni che sfioravano il nichilismo culturale, nel reciso rifiuto della cultura «bianca», J. ha quindi attraversato una fase di riflessione, come documenta la sua Autobiografia (The autobiography of LeRoi Jones /Amiri Baraka, 1984, nt). Tra le sue opere successive: La musica: riflessioni sul jazz e il blues (The music: reflections of jazz and blues, 1987, nt), la raccolta poetica Qualcuno ha fatto esplodere l’America (Somebody blew up America, 2003, nt) e Racconti del fuori e dell’andato (Tales of the out & yhe gone, 2006, nt).